Lettere d’amore a Peter Rabbit – pag.13

voce: Federico Federici e Marta Vilardaga.

sono un ruscello di bosco, tra i salti
precipito a mare senza ritorno,
soffio il fruscio delle foglie dei faggi
ai pesci, riempio conchiglie del fischio
degli abeti, col bramito del cervo
scuoto gli antri sommersi e da me
rinasce il bosco ai piedi dei
continenti; in uno spazio sacro
battezzo i tuoi frammenti e trascino
di tutti il peso, i pesi spezzo
dei tuoi tormenti, alle mani offro
l’acqua dolce su cui si specchiano
i voli delle fòlaghe impaurite
a ogni folata d’aria più scura
e il brusio luminoso di api
nel silenzio sterminato dei prati



sóc un rierol de bosc, entre els salts
precipito al mar sense retorn,
insuflo la fressa de les fulles dels faigs
als peixos, reomplo conquilles amb el xiulit
dels avets, amb bramul del cèrvol
somoc les cavorques submergides i de mi
reneix el bosc als peus dels
continents; en un espai sacre
batejo els teus bocins i tragino
de tots el pes, els pesos engruno
dels teus turments, a les mans ofreno
l’aigua dolça sobre la qual s’emmirallen
els vols de les fotges atemorides
de tota ràfega d’aire més fosca
i la bonior lluminosa d’abelles
en el silenci exterminat dels prats


Lettere d’amore a Peter Rabbit, illustrations by Matilde Ricci, Catalan translation by Marta Vilardaga and Josep Porcar, updated and expanded edition with a previously unpublished section, LN 2024, ISBN 979-8324068745 [It – Cat]. First edition still available in the series Manufatti poetici curated by Paolo Giovannetti, Antonio Syxty, Michele Zaffarano, Zacinto Edizioni, Milano 2021, ISBN 978-8833831350 [It]
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Lettere d’amore a Peter Rabbit – pag.12

voce: Federico Federici e Marta Vilardaga.

contro il muro di un vico di riviera
fruscia l’edera, persa è la misura
dell’autunno, nei contorni del buio
un geranio non vuole che sbocciare
si ispira al cielo e non patisce offesa

sei tranquilla: i capelli odorano
di casa, sull’ardesia della stanza
sciacqua il brusio della risacca



contra la paret d’un poblet de mar
fresseja l’heura, perduda és la mesura
de la tardor, en els contorns de la fosca
un gerani no vol sinó esclatar
s’inspira en el cel i no pateix ofensa
estàs tranquil·la: els cabells flairen
a casa, sobre la llicorella de l’estança
aigualeja el brogit de la ressaca


Lettere d’amore a Peter Rabbit, illustrations by Matilde Ricci, Catalan translation by Marta Vilardaga and Josep Porcar, updated and expanded edition with a previously unpublished section, LN 2024, ISBN 979-8324068745 [It – Cat]. First edition still available in the series Manufatti poetici curated by Paolo Giovannetti, Antonio Syxty, Michele Zaffarano, Zacinto Edizioni, Milano 2021, ISBN 978-8833831350 [It]
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Inediti dalla seconda parte di Peter Rabbit

II seguito di Lettere d’amore a Peter Rabbit consta già di una trentina di inediti in versi, numerose prose e alcune tavole. Due titoli restano in sospeso per il libro che raccoglierà l’intero canzoniere. Nelle ultime settimane, l’ispirazione è stata ossessiva e sfibrante, quasi a volere chiudere il cerchio intorno a un centro che ancora sfugge, ma non è lontano. I due testi presentati in questa lettura sono stati composti in una stanza dell’Albergo Sant’Anna di Spotorno, verso la metà di gennaio 2022.

Una sera con Peter Rabbit

Lettura integrale di Lettere d’amore a Peter Rabbit (+ 1 inedito e diverse conversazioni e improvvisazioni) registrata su un prato dell’Alta Via dei Monti Liguri, nel pomeriggio di sole del 23 settembre 2021. Lampi sonori da Disappearing musics di Jakob Ullmann.

Lettere d’amore a Peter Rabbit, collana Manufatti poetici a cura di Paolo Giovannetti, Antonio Syxty, Michele Zaffarano, Zacinto Edizioni, Milano 2021, ISBN 978-8833831350
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Lettere d’amore a Peter Rabbit (e dopo)

(inediti, inseguendo Peter il coniglio)

*
dove l’ape ormai è un bozzolo
dorato e secco, resta la paura
di toccarla, benché sfinita al fiore
posato sulle pagine del libro
che non ha forza più di aprirsi
e dire


*
ora che sei andata, basta un’eco
all’angolo della stanza si risveglia
il gesto silenzioso, il tocco
indifferente un tempo, ora prezioso

smuove l’aria e resta ferma l’ombra
del corpo di cui è rimasta sola
quasi non credesse di staccarsene
come pianta non strappata, tirata
male che lascia le radici in terra


*
si ricacciava il vento nelle vele
franavano le nuvole lontane
dietro i forti diroccati di rado
sentii tuonare d’alba o tramontana
tamburellando d’acqua la banchina

il sale incrostava i cordami
le campanelle ammutolivano
quando passavo solo la risacca
ribatteva di nascosto un legno
duro, un sughero rimasto a galla


*
m’affacciavo sul vicolo d’estate
e ti vedevo a tratti traversare
dedali di luci e dileguarti
nella città che si distende a festa
intorno all’acqua profonda del porto

non ti seguiva il corso dei pensieri
su per l’erta a Castelletto, al Righi
hai spento, sfiorando tutti i fanali,
i vagoni della funicolare


Lettere d’amore a Peter Rabbit, collana Manufatti poetici a cura di Paolo Giovannetti, Antonio Syxty, Michele Zaffarano, Zacinto Edizioni, Milano 2021, ISBN 978-8833831350
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