Valdinferno, 25 luglio 2013

Questa terra, su cui non lascio
impronta ma uno stralcio azzurro,
mentre salgo in preda al sole
dei morti, in un requiem di cicale
e api, questo suolo imperforabile
fa eco al nulla, su cui calpesto
tane delle bestie a cuore fermo
mentre passo, acquattate alle radici
grasse delle piante e nell’oblio
dell’erba pesta sparse nel colore
giallo delle campagne, aguzzando
udito e pelo, questa landa desolata,
dai cui ruderi isolati, simulacri
di sonno, si affaccia un volto solo
ad ogni ora e su tutti soffia identico
quel nome incomprensibile,
lascia all’anima deporre il peso
in una nicchia assolata.

[su una pagina, di getto, seduto in una pietraia]

9 thoughts on “Valdinferno, 25 luglio 2013

    1. Ti ringrazio di questo messaggio, Mario.
      Si spera sempre, come ho scritto nel pensiero di poco fa, che ogni testo sia stato sufficientemente ripulito della propria biografia, prima di affidarlo a quella di un altro.
      Un saluto
      F.

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